Ora voltiamo pagina per il futuro dell’associazionismo
Per mesi e mesi, abbiamo vissuto nelle nostre case, confinati nei nostri uffici, a debita distanza dai colleghi, dagli amici. Limitazioni che anche i più giovani hanno sperimentato.
Le analisi statistiche, ma anche i nostri semplici occhi, hanno registrato e accertato l’aumento delle povertà - documentata nei numeri dai dati Istat - che ha colpito soprattutto le fasce giovanili e meno protette della popolazione, a cui il virus ha sottratto tutto: compagni di gioco, amici, affetti adolescenziali, sport. E questo influisce e influirà sul benessere fisico e psichico. Anche il Parlamento ha stanziato uno specifico fondo per il sostegno psicologico e neuro- fisiologico per bambini e adolescenti. I pediatri sono allarmati dalle cicatrici che le giovani generazioni potrebbero conservare e che già ora si manifestano in disturbi mai osservati prima, per intensità, quantità e qualità.
Ecco, vorremmo poter non impiegare quei soldi, anche se sappiamo che sarà necessario utilizzarli per aiutare coloro che mostreranno maggiori difficoltà, e come CSI vogliamo reagire come abbiamo sempre fatto: giocando la nostra partita educativa. I nostri campi, le nostre palestre stanno tornando a riempirsi di ragazzi e ragazze. Gli educatori sportivi ciessini vogliono essere un ponte oltre la pandemia, un riferimento autentico per immaginare una socialità a condizioni rinnovate.
Non sarà come prima, ma ci saremo più di prima; reinventandoci ancora come educatori, ma sempre pronti all’accoglienza dei minori e ad accompagnare i più piccoli. Saremo al fianco delle famiglie, degli allenatori, degli arbitri, dei dirigenti con un solo obiettivo: non uno di meno; non una ragazza o un ragazzo in meno; non un dirigente, o un arbitro, o un allenatore in meno. Detto oggi, sembra impossibile, ma daremo tutto perché accada, a partire dai centri e dai tornei estivi, dai Grest e dalle manifestazioni all’aperto che, proprio in questi giorni, alla luce dei nuovi protocolli, stanno riaccendendo la passione sportiva. Abbiamo bisogno sicuramente di risorse, ma ora più che mai, vorremmo che le istituzioni sportive e politiche riconoscessero il valore del lavoro educativo di enti quali il CSI, venendo a incontrarci sui territori e scoprendo cosa viene realizzato ogni giorno nelle nostre società sportive, nelle nostre parrocchie, nei nostri centri sportivi, grazie ai campionati e ai tornei che il CSI sta promuovendo a tutti i livelli e in tutto il Paese.
Forse, è giunto il momento di voltare pagina davvero e di pianificare un futuro nuovo dell’associazionismo sportivo. Riforma dello sport e del Terzo settore, finanziamenti agli enti di promozione sportiva, lavoro sportivo, sport e scuola sono i temi oggi sul tavolo. E li vogliamo affrontare.